venerdì 4 dicembre 2015


Giovedì 10 dicembre 2015
ore 15,30
Sala consiliare del Comune di Avigliana
p.zza Conte Rosso 7

Utopia e distopia”
Lettura e interpretazione di
Nel paese delle ultime cose di Paul Auster


Prof. Gianluca Cuozzo
Docente Filosofia Teoretica Università di Torino


Trento Longaretti – Straccivendolo con due violoncelli - 2011


In una città dove non si produce niente e tutto finisce rapidamente nel nulla, solo frammenti, scarti e spazzatura aiutano a vivere.
Il Paese delle ultime cose è il luogo osceno del residuale, il lugubre controcanto delle vie cittadine adibite allo shopping e della merce scintillante esposta nei grandi magazzini.
Cercare una strategia d’esistenza in questa città-discarica è un compito da straccivendoli che rovistano nel dimenticato della storia. Il loro primo obiettivo è ingaggiare una lotta su tutta la linea contro l’oblio.  


                                             Il relatore

martedì 24 novembre 2015

Giovedì 3 dicembre 2015
ore 15,30

Auditorium scuola media “Defendente Ferrari”
via Cavalieri di Vittorio Veneto 3, Avigliana

"Franz Kafka,
ai confini dell'umano”

Prof. Gianluca Cuozzo
Docente di Filosofia teoretica
Università di Torino


Animali, insetti, strani esseri meccanici sono alcuni dei personaggi dei racconti di Kafka. Essi rappresentano il rimosso, ciò che abbiamo dimenticato, ma che ha a che vedere con ciò che siamo nella nostra vita quotidiana.
La nostra esistenza è segnata in profondità da una Legge che, sebbene imperiosa, si presenta a noi come l’enigmatico in sé: una Legge che vige senza significare, rispetto a cui l’azione si configura come colpevolezza naturale.
Come uscire da questo contesto colpevole che attanaglia il vivente? Non vi è in fondo uno strato rapporto tra famiglia, burocrazia e mondo del diritto? Kafka rispose a questi enigmi con storie paradossali. Seguirle fini in fondo ci aiuta a capire il nostro presente. 




giovedì 12 novembre 2015


Mercoledì 18 novembre 2015
ore 20,30
Sala consiliare Comune di Avigliana
p.zza Conte Rosso 7

 Il caso Bosnia”

Dott.ssa Donatella Sasso
Ricercatrice Istituto Salvemini
Giornalista freelance


A vent’anni dal genocidio di Srebrenica e dagli Accordi di Pace di Dayton, il passato del conflitto consumatosi sui territori della ex Jugoslavia grava ancora pesantemente sul presente della Bosnia Erzegovina.
La Costituzione elaborata nel 1995 ha delineato uno stato frammentato sul piano politico, come su quello umano ed educativo, secondo i medesimi principi nazionalisti che hanno fomentato la guerra degli anni novanta e, pur garantendo un ventennio di pace, non ha risolto gran parte dei problemi dei cittadini.
La Bosnia di oggi, fra proteste della società civile, tentativi di ricostruire una cittadinanza piena e non sottoposta a vincoli identitari, si scontra con politiche di revisionismo storico, un forte tasso di disoccupazione e istituzioni deboli sul piano sia interno sia internazionale.
È ancora possibile superare queste difficoltà e attraverso quali modalità la Bosnia può incamminarsi sul sentiero del riconoscimento dei diritti e della piena cittadinanza?


lunedì 2 novembre 2015


Mercoledì 11 novembre 2015
ore 20,30
Sala consiliare Comune di Avigliana
p.zza Conte Rosso 7


I difficili percorsi della migrazione
negli ultimi vent'anni”

Dott. Claudio Vercelli
Ricercatore Istituto Salvemini


I processi migratori caratterizzano la storia dell’umanità. Al pari del costituirsi di comunità stanziali, legate prima alle attività agricole e poi, in tempi recenti, all’industrializzazione, il nomadismo di interi gruppi umani da sempre caratterizza l’evoluzione delle società come delle stesse civilizzazioni.
Il quadro odierno, caratterizzato da una forte mobilità, indotta soprattutto da fattori legati allo svolgimento di guerre civili, alla crisi delle sovranità nazionali in diverse aree del mondo, ai rimescolamenti derivanti dall’impatto delle trasformazioni economiche, sta tuttavia ingenerando numerose preoccupazioni. La percezione condivisa è che il mutamento in atto possa tradursi sia in un ulteriore impoverimento di una parte rilevante della popolazione autoctona dei paesi europei come, per più aspetti, in una ibridazione irrisolta, dove i conflitti culturali, religiosi e, più in generale, identitari potrebbero originare un frazionamento delle società, a scapito dei livelli di integrazione raggiunti dal dopoguerra in poi.
Per affrontare quest’ordine di riflessioni, nell’ambito dell’incontro verranno messi in rilievo, con il ricorso alla cartografia e ai dati numerici, le dimensioni di flusso che stanno caratterizzando il fenomeno migratorio sia a livello planetario che nell’ampia area mediterranea e mediorientale.

All’inquadramento quantitativo si affiancherà una ricognizione sugli effetti di lungo periodo che lo spostamento di un grande numero di individui, volontario o coatto che sia, induce sulle società destinate ad ospitarli. Nel quadro delle dinamiche euro-mediterranee, l’incidenza dei movimenti migratori in corso è destinata infatti a misurarsi al medesimo tempo sulla composizione socio-demografica del nostro Continente come in quella dei paesi di origine.
Più in generale, si pongono una serie di questioni di fondo legate al problema del riconoscimento della specificità e delle peculiarità culturali di cui i migranti sono portatori e dell’impatto che queste hanno, ed eserciteranno, sulle società ospiti, contribuendo attivamente a cambiarne la fisionomia; sulla funzionalità o meno delle politiche di accoglienza e sul significato da attribuire all’esistenza di “società multiculturali”; sull’adeguatezza dell’Unione Europea rispetto ad un processo di lungo periodo che si qualifica come vera e propria sfida sociale e culturale agli equilibri interni alle nazioni che la compongono; sui percorsi di coesistenza e di differenziazione conflittuale all’interno dei medesimi luoghi e degli stessi spazi tra “noi” e “loro”.
Si tratta di un primo, sommario repertorio delle molteplici questioni che i “difficili percorsi della migrazione negli ultimi vent’anni” richiamano. La serata costituirà l’occasione per fare il punto della situazione e cercare di capire i trend di fondo che accompagnano l’odierna mobilità geografica e fisica di grandi gruppi umani.
Claudio Vercelli


giovedì 15 ottobre 2015

Mercoledì 21 ottobre 2015
ore 17,30
Biblioteca “Primo Levi”
via IV novembre 19, Avigliana

"La violenza come effetto 
della caduta della dialettica 
fra maschile e femminile”

Dott. Emanuele Montorfano
Psicologo, psicoterapeuta, psicanalista


La violenza compare a partire dal momento in cui le parole non hanno più efficacia. A partire dal momento in cui colui che parla non è più riconosciuto nella sua singolarità, nella sua differenza. Ne scaturirebbe che all'origine di ogni condizione di violenza per un soggetto c'è sempre un annullamento della possibilità di rappresentabilità nella relazione.
La psicoanalisi intende la sessualità come luogo principe di emergenza e di esercizio della differenza. C'è una differenza irriducibile tra maschile e femminile, l'Altro non è punto d'arrivo, meta raggiungibile, divario da colmare, comprensione da completare bensì causa del desiderio, attorno a cui non si può che percorrere un'orbita. Ne scaturirebbe che l'incontro nella relazione è possibile solo se contempla in sé dell'impossibile: non c'è relazione senza separazione, la relazione come un ponte verso l'Altro, ma che non posso attraversare altrimenti non farei che annullare l'alterità colonizzando, con me stesso, l'altra parte.
Si capisce dunque come la relazione sessuale occupi questo campo chiuso del desiderio e vi giochi la propria sorte: la questione per il soggetto diventa quella di come occupare in modo orientato, a partire dalla divisione, il posto di causa del desiderio dell'Altro.
Possiamo pensare che esistano due effetti di violenza a partire dall'evitamento dell'assunzione dell'impossibile di raggiungere completamente l'Altro, specificamente dal lato maschile e da quello femminile?
                                                              Il relatore

lunedì 5 ottobre 2015

 Mercoledì 14 ottobre 2015
ore 20,30
Sala consiliare del Comune di Avigliana
p.zza Conte Rosso 7

Le radici sociali e culturali
della violenza sulle donne”

Dott.ssa Laura Onofri
Presidente Commissione Pari Opportunità 
Comune di Torino
Coordinatrice torinese “SeNonOraQuando?”


Oggi il tema della violenza contro le donne, rispetto ad una decina di anni fa è emerso prepotentemente nei dibattiti pubblici, nella politica e fra tutti coloro che si occupano a vario titolo della società e delle relazioni tra le persone.
A questa grande attenzione ad un tema così drammatico e che produce, purtroppo ancora, tante vittime fra le donne di ogni età, di ogni provenienza geografica e di ogni ceto sociale è corrisposto un esito positivo, o almeno un avanzamento nella soluzione di questo fenomeno? Sono stati sicuramente fatti dei passi avanti, prima di tutto nel far emergere il problema: ora molte più donne decidono di denunciare di essere state maltrattate, sono consapevoli che solo attraverso la denuncia si può iniziare un percorso di uscita dalla violenza, ricostruendo soprattutto dal punto di vista psicologico una vita libera da angherie, soprusi fisici o psicologici da sole o con i propri figli, se ci sono anch’essi liberati dalla pericolosa e dolorosa esperienza della violenza assistita.
Ormai in ogni città o paese esistono centri antiviolenza o sportelli dedicati , che assistono le donne in questo percorso ; sono presenti in molte zone case protette in cui le donne possono rifugiarsi e trovare accoglienza lontane da un partner maltrattante; le forze di polizia, così come gli avvocati e il personale giudiziario sono sempre più formati, attenti e sensibili quando devono aiutare una donna che ha deciso di sporgere denuncia e di affrancarsi da questa dolorosa situazione. Però siamo molto lontani dalla risoluzione o da una significativa diminuzione del fenomeno: una prima criticità sussiste rispetto alle risorse che vengono dedicate a questi servizi, che sono insufficienti rispetto a quelle che servirebbero per dare un sostegno a 360 gradi alla donna che fugge dalla violenza e ai suoi figli che subiscono la violenza assistita.
Alle belle parole, specialmente quando si avvicinano ricorrenze come il 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, spesso non seguono i fatti.
La Convenzione di Istanbul strumento importante che prevede tutte le politiche necessarie per interventi puntuali e precisi per combattere il fenomeno, è stata ratificata dal nostro Paese ed è quindi legge dello Stato, ma non è pienamente agita perché le risorse che necessiterebbero per la sua piena attuazione sono largamente insufficienti.
La violenza contro le donne e le ragazze è un fenomeno in continuo aumento: colpisce una donna su tre in tutto il mondo ed è in aumento anche in quei Paesi che investono molto sul welfare e sulla prevenzione. E allora? Cosa significa? Significa che è una questione da affrontare dal punto di vista culturale: secondo i dati diffusi dall’UNICEF circa 126 milioni di ragazze tra i 15 e i 19 anni nel mondo, quasi la metà del totale globale, pensa che un marito sia a volte giustificato se picchia la moglie.
Se noi non cambieremo questi modelli culturali e se non abbatteremo gli stereotipi ancora diffusi nel nostro Paese e in tutto il mondo non faremo passi avanti e non riusciremo a sradicare questo fenomeno.
Lo strumento più importante che abbiamo è quello dell’educazione; è necessario iniziare prestissimo, già nelle scuole della prima infanzia a parlare di rispetto, di uguaglianza dei generi, non nel senso che non esistono le differenze tra i generi, ma che gli uomini e le donne devono avere gli stessi diritti e le stesse opportunità.
Cambiare i modelli culturali è un processo lentissimo e noi abbiamo accumulato un grosso ritardo, dobbiamo pretendere che anche in questo campo si investano risorse per colmare questa lacuna nell’educazione dei bambini e delle bambine, futuri cittadini e cittadine di domani.

Laura Onofri
Laureata in Giurisprudenza, mi dedico da tantissimi anni ai temi di genere e a cercare di contrastare tutti i tipi di discriminazione presenti nel nostro Paese. Sono sempre stata attiva in molte associazioni o movimenti che si battono per l’affermazione dei diritti umani nel mondo. Sono stata tra le promotrici del Comitato “Firma con noi” che ha presentato la prima Legge regionale di iniziativa popolare sull’Istituzione dei Centri Antiviolenza in Piemonte; ho fatto parte dell’Associazione “Di Nuovo” a livello nazionale sul tema di un nuovo protagonismo femminile e sono tra le fondatrici del movimento SeNonOraQuando? di cui sono la coordinatrice per Torino; sono Consigliera Comunale a Torino e Presidente della Commissione Comunale Permanente Diritti e Pari Opportunità; sono Componente della Commissione Regionale per le Pari Opportunità da due Legislature e partecipo al Tavolo regionale “Più donne nei CdA” promosso dalla Consigliera di Parità Regionale e dalla Commissione Regionale Pari Opportunità; faccio parte del Gruppo di lavoro sull’uso del genere nel linguaggio amministrativo ed in ogni tipo di comunicazione promosso dal comune di Torino.

Bibliografia
- Di pari passo. Percorso educativo contro la violenza di genere - Nadia Muscialini - Ed.Settenove
- Reati contro la donna. Excursus normativo - Simone Marani- Ed.Altalex
- Le mani della madre - Massimo Recalcati - Ed. Feltrinelli
- Il complesso di Telemaco - Massimo Recalcati - Ed.Feltrinelli 
- Uomini che pagano le donne - Giorgia Serugheti - Ed.Ediesse
- Sognando la parità - Rossella Palomba - Ed.Ponte alle Grazie
- Ferite a morte - Serena Dandini - Ed. Rizzoli
- Utilizzatori Finali - Riccardo Iacona - Ed.Chiarelettere
- Se questi sono gli uomini - Riccardo Iacona - Ed. Chiarelettere
- Sii bella e stai zitta - Michela Marzano - Ed. Mondadori


domenica 27 settembre 2015



Programma 2015/ 2016

"CONFINI"

Con il Patrocinio del Comune di Avigliana

      Incontri serali:   
Sala Consiliare del Comune di Avigliana
piazza Conte Rosso 7
      Seminari pomeridiani
Biblioteca "Primo Levi" di Avigliana
via IV Novembre 19

PRIMA PARTE
(ottobre - dicembre)

Mercoledì 14 ottobre 2015
(incontro serale)

Dott.ssa Laura Onofri
Presidente Commissione Pari Opportunità
Comune di Torino
Le radici culturali e sociali 
della violenza sulle donne”
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Mercoledì 21 ottobre 2015
(seminario pomeridiano)

Dott. Emanuele Montorfano
Psicanalista
La violenza come effetto della caduta della dialettica
fra maschile e femminile”
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Mercoledì 11 novembre 2015
(incontro serale)

Dott. Claudio Vercelli
Ricercatore Istituto Salvemini
I difficili percorsi della migrazione 
negli ultimi vent’anni”
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Mercoledì 18 novembre 2015
(incontro serale)

Dott. ssa Donatella Sasso
Ricercatrice Istituto Salvemini
Il caso Bosnia”
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Giovedì 3 dicembre 2015
(seminario pomeridiano)

Prof. Gianluca Cuozzo
Docente Filosofia Teoretica Università di Torino
Franz Kafka, ai confini dell'umano”
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Giovedì 10 dicembre 2015
(seminario pomeridiano)

Prof. Gianluca Cuozzo
Docente Filosofia Teoretica Università di Torino
Utopia e distopia”
Lettura e interpretazione de 
“Nel paese delle ultime cose” di Paul Auster

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SECONDA PARTE
(febbraio – aprile)

Mercoledì 3 febbraio 2016
(incontro serale)

Dott. Claudio Vercelli
Ricercatore Istituto Salvemini
Il caso Ungheria: un ritorno all’Europa etnica?”
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Giovedì 18 febbraio 2016
(seminario pomeridiano)

Prof. Dario Consoli
Docente Filosofia Università di Torino
Storia filosofica della globalizzazione”
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Mercoledì 2 marzo 2016
(seminario pomeridiano)

Prof. Alessandro Croce
Docente di Filosofia
L’Ombra: i meccanismi della proiezione 
individuale e collettiva”
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Mercoledì 16 marzo 2016
(incontro serale)

Dott. Piero Bianucci
Giornalista e divulgatore scientifico
La luce: viaggio ai confini della scienza”
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Venerdì 1 aprile 2016
(seminario pomeridiano)

Dott. Roberto Gagnor
Sceneggiatore
L’arte del fumetto fra creatività e scienza”
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13 aprile 2016
(incontro serale)

Ing. Gianni Colombo
Direttore Istituto Boella
Responsabilità nella ricerca:
la chiave per un nuovo modello di sviluppo?”


Presidente: Massima Bercetti
http/circolarmente1.blogspot.com

lunedì 1 giugno 2015


Incontro conclusivo
attività 2014/2015



Venerdì 19 giugno alle ore 17,30 
nella Sala consiliare del Comune di Avigliana si terrà il consueto incontro a conclusione delle attività dell'anno.

Sarà per noi tutti una festosa occasione di incontro e di scambio, di valutazione del percorso fin qui effettuato e di presentazione delle iniziative in programma per l'anno 2015/2016, il cui filo conduttore sarà quello dei “confini”.

Vi aspettiamo.


martedì 19 maggio 2015


L'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia
Sezione di Avigliana


in collaborazione con la nostra Associazione  organizza per
 
 
 Mercoledì 27 maggio
 alle ore 20.30 
 
presso la Biblioteca comunale 'Primo Levi' 
 Avigliana -  via IV Novembre, 19

la proiezione del documentario

 "Confini contesi.  La frontiera
 delle Alpi occidentali 1940 - 1947"

prodotto dall'Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza

 
A seguire intervento della storica Chiara Colombini  ricercatrice dell'Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea 'Giorgio Agosti'

 

lunedì 30 marzo 2015


Giovedì 16 aprile 2015 alle ore 15,30
nella Biblioteca “Primo Levi” di Avigliana


"Ricordi di una donna"
Dall'Italia all'Africa... il viaggio di una vita



conversazione con
Maria Teresa Giai-Coletti

Maria Teresa ha nove anni quando a Venezia si imbarca con la mamma e il fratellino per raggiungere il padre immigrato in Sudafrica.
Sradicata dagli affetti, inizia per lei un lungo cammino verso una difficile e contraddittoria integrazione in un paese dominato dall'apartheid in cui la sua storia personale si intreccia saldamente con le lotte per la fine della segregazione razziale e la costruzione di uno stato democratico.


giovedì 12 marzo 2015


Giovedì 19 marzo 2015 alle ore 16 
nella Biblioteca "Primo Levi" di Avigliana

"Quando il cervello invecchia"


incontro con il
Prof. Alessandro Vercelli
Direttore dell'Istituto di neuroscienze Ottolenghi


Il cervello è costituito da una rete di neuroni strutturalmente e/o funzionalmente interconnessi, circondati da cellule di glia che li nutrono, modulano la loro attività ed eliminano i detriti cellulari. Nell’età adulta la plasticità cerebrale e le capacità di adattamento del cervello all’ambiente diminuiscono progressivamente, e sopravvengono fenomeni regressivi. Ciononostante, l’invecchiamento cerebrale va considerato come una normale fase dello sviluppo del cervello.
Fin dai 55 anni, si assiste tuttavia a un lento declino delle funzioni fisiche e cognitive che porta a  fragilità fisica, cognitiva e psicologica. Tale declino può essere accelerato dalle patologie concomitanti (le cosiddette comorbidità, per esempio il diabete, l’ipertensione), da fattori ambientali (il fumo, il consumo di alcool) e da fattori genetici (come è stato dimostrato per l’associazione di diversi geni con alcune malattie neurodegenerative come l’Alzheimer, il Parkinson o la SLA). Quando però la patologia è ormai conclamata, per esempio quando si parla di MCI, mild cognitive impairment, o addirittura di demenza, la terapia è spesso inefficace. E' pertanto importante agire sul versante della prevenzione e, se possibile, sul riconoscimento precoce della patologia e dei fattori di rischio.
Per rallentare il declino e prevenire la fragilità, oltre al controllo delle comorbidità, è importante attuare un intervento sociale, cognitivo e fisico. A questo proposito parlerò di alcuni interventi semplici e non farmacologici che possono essere però molto efficaci, e di come la tecnologia moderna possa aiutare moltissimo in questo campo. E’ infatti possibile seguire l’anziano nella vita di tutti i giorni, stimolarlo a svolgere esercizio fisico e cognitivo, e alla interazione sociale, e intervenire sul suo ambiente casalingo per prevenire la fragilità.

venerdì 6 marzo 2015


Mercoledì 11 marzo 2015 alle ore 15,30
nella Biblioteca “Primo Levi” di Avigliana
(via IV novembre 19)


"La sfida dell'invecchiamento"


incontro con il
Prof. Giuseppe Andreis
Docente di Psicologia all'Università di Torino

Le ultime ricerche fondate sulla neuroradiologia dimostrano come la mente diventi più forte quando il cervello invecchia, come l’esperienza e il trascorrere del tempo potenzino le capacità intuitive delle persone che invecchiano, e come esse si leghino in modo unico alla stessa biologia, a quell'organismo che è il cervello.

E anche se il cervello può invecchiare e cambiare, ogni fase di questa progressione presenta nuovi piaceri e vantaggi, così come perdite compromessi.

Come si presenta questo intrecciamento di registri con cui possiamo descrivere il soggetto umano?

E come collocare le varie indicazioni di come coltivare la mente e l'alimentazione e il movimento con la curiosità e l’esplorazione?

Diciamo che di tanto in tanto dei vecchi ci permettono di incontrare "le loro grandi cose semplici", una trasparenza riconoscibile della dignità di ogni persona umana, l'aspirazione verso la bontà e verso la pietà.  
                                                                                                                                               Il relatore

giovedì 26 febbraio 2015


Mercoledì 4 marzo alle ore 20,30
nella Sala consiliare del Comune di Avigliana
(p.zza Conte Rosso 7)

"Arte – scienza – sostenibilità"
 
V.Kandinsky, Composizione IV, 1911

incontro con la
Prof.ssa Alice Benessia
Ricercatrice presso l'Università di Aosta

 
In questo intervento propongo alcune riflessioni su un paesaggio astratto e complesso all’interno del quale siamo chiamati a convivere oggi: quello che è definito dalla nostra modalità di intendere, esperire e misurare lo spazio e il tempo.

Tale paesaggio dipende in modo essenziale dalla potenza – ovvero dall’energia per unità di tempo - che abbiamo a disposizione e può essere esplorato a partire da diverse prospettive, lungo direzioni distinte: quella delle scienze fisiche e naturali, quella economica, politica e sociale della tecnoscienza contemporanea, e quella della pratica artistica.

Addentrarci in tale paesaggio sarà l’occasione per mettere in luce la rilevanza e l’utilità non solo del dialogo tra diverse discipline, modalità di ricerca ed esperienza, ma anche e soprattutto di una loro possibile integrazione, in grado di trascenderne la specificità al servizio di nuovi saperi, fondamentali per il nostro delicato presente.

                                                                     La relatrice