giovedì 26 febbraio 2015


Mercoledì 4 marzo alle ore 20,30
nella Sala consiliare del Comune di Avigliana
(p.zza Conte Rosso 7)

"Arte – scienza – sostenibilità"
 
V.Kandinsky, Composizione IV, 1911

incontro con la
Prof.ssa Alice Benessia
Ricercatrice presso l'Università di Aosta

 
In questo intervento propongo alcune riflessioni su un paesaggio astratto e complesso all’interno del quale siamo chiamati a convivere oggi: quello che è definito dalla nostra modalità di intendere, esperire e misurare lo spazio e il tempo.

Tale paesaggio dipende in modo essenziale dalla potenza – ovvero dall’energia per unità di tempo - che abbiamo a disposizione e può essere esplorato a partire da diverse prospettive, lungo direzioni distinte: quella delle scienze fisiche e naturali, quella economica, politica e sociale della tecnoscienza contemporanea, e quella della pratica artistica.

Addentrarci in tale paesaggio sarà l’occasione per mettere in luce la rilevanza e l’utilità non solo del dialogo tra diverse discipline, modalità di ricerca ed esperienza, ma anche e soprattutto di una loro possibile integrazione, in grado di trascenderne la specificità al servizio di nuovi saperi, fondamentali per il nostro delicato presente.

                                                                     La relatrice
 

giovedì 19 febbraio 2015


Mercoledì 25 febbraio 2015 alle ore 20,30
presso l'Auditorium 
della Scuola “Defendente Ferrari”
via Cavalieri di Vittorio Veneto 3, Avigliana

"Cambiamenti demografici
nel territorio torinese"



incontro con il
Dr. Stefano Molina
Dirigente di ricerca, Fondazione Agnelli

Un noto studioso di popolazione (Alfred Sauvy) era solito ricordare che la demografia è come la lancetta piccola dell’orologio: sembra immobile, ma è la più importante.
Nel corso della presentazione si approfondiranno le due affermazioni della metafora, con particolare attenzione all’area torinese allargata.
Dapprima si illustreranno i lenti movimenti della lancetta, mettendo in evidenza quanto sia progressivamente cambiata la popolazione negli ultimi decenni per effetto di fenomeni di cui siamo stati testimoni, più o meno consapevoli.
Emergeranno alcune caratteristiche peculiari della popolazione torinese.
Si proverà in seguito anche a spiegare perché quei lenti cambiamenti e quelle caratteristiche sono oggi così importanti per gli equilibri della società e dell’economia.
In conclusione si formuleranno alcune congetture sul futuro che ci aspetta.

                                                                          Il relatore



giovedì 12 febbraio 2015

Mercoledì 18 febbraio 2015 alle ore 20,30
presso la Sala consiliare del Comune di Avigliana
piazza Conte Rosso 7


"QUESTIONI DEMOGRAFICHE 
NEL MONDO GLOBALIZZATO"


incontro con la
Prof.ssa Letizia Mencarini
Docente di Demografia all'Università di Torino

Oggi la popolazione mondiale ha raggiunto oltre 7 miliardi e 200 milioni. Le disparità di condizioni di vita tra uomini e donne, tra ricchi e poveri, tra bambine e bambini, tra i diversi paesi del mondo e all’interno degli stessi paesi sono enormi. Dal punto di vista demografico, la popolazione del mondo non è mai stata così numerosa, così diversa e così “grigia” (i.e. invecchiata). Nello stesso pianeta coesistono popolazioni dove la natalità non è diminuita e si fanno ancora in media 6/7 figli per donna, che alimentano la crescita veloce della popolazione, insieme a paesi dove la crescita si è stabilizzata o dove ha invertito la rotta al punto da creare problemi al sistema produttivo.
Sulla Terra vive la più numerosa generazione di giovani che sia mai esistita, con paesi africani dove il 70 per cento della popolazione ha meno di 35 anni e un’età media di 18 anni, ma nel mondo vi sono oltre 900 milioni di persone che oggi hanno più di 65 anni, destinate a salire a 2 miliardi alla metà del secolo. Se il contenimento della fecondità, in particolare in paesi a basso reddito ed alto incremento demografico, dove la crescita della popolazione erode la crescita economica, resta una priorità, in altri paesi la bassissima fecondità porta ad un invecchiamento della popolazione veloce e dirompente. I traguardi della sopravvivenza sono già tali che con altissima probabilità oltre la metà delle generazioni di nati attuali nei paesi più sviluppati raggiungerà oltre cento anni di età, ma i loro coetanei nati nelle aree più sfortunate del mondo vivranno in media non oltre la metà di anni. Le disparità demo-economiche, difficilmente colmabili, continueranno ad alimentare ingenti flussi migratori.
Di fronte ad una popolazione che cresce al ritmo di 200 mila persone al giorno ci si interroga su quali siano le strade possibili per alimentare e rispondere ai bisogni dell’umanità. Le risposte possibili coinvolgono non solo la produzione di cibo, ma investono tutto il sistema dei consumi e si legano indissolubilmente con la questione ambientale, in un mondo sempre più interconnesso, dove le scelte prese in un contesto si riflettono rapidamente e necessariamente sul resto del pianeta.
La relatrice


martedì 3 febbraio 2015


Mercoledì 11 febbraio 2015 alle ore 20,30
presso l'Auditorium
della Scuola Media “Defendente Ferrari”
via Cavalieri di Vittorio Veneto 3, Avigliana


"Il radicalismo islamista
e le trasformazioni geopolitiche
del Medio Oriente"


incontro con il
Prof. Claudio Vercelli
Ricercatore Istituto Salvemini di Torino


Pensare il radicalismo islamista

In uno scenario geopolitico internazionale in costante mutamento, dove gli assi del vecchio bipolarismo sono oramai da tempo venuti meno e la globalizzazione pone in discussione giurisdizioni un tempo assodate, l'azione del radicalismo islamista si impone come un fattore di profonda destabilizzazione. Non solo di confini dati, di Stati nazionali già di per sé imperfetti - poiché prodotto sia di una decolonizzazione incompiuta che di una mancata costruzione di sovranità legittime e, come tali, riconosciute dalle collettività - ma anche della stesso modo di intendere la politica, tanto a livello nazionale così come internazionale. Il radicalismo islamista, galassia di gruppi, movimenti ed interessi, spesso in contrapposizione e concorrenza tra di loro, è tuttavia presente, nelle sue numerose varianti, in tutta la regione mediorientale, in quella mediterranea e in quella centro-africana. In prospettiva, potrebbe presentarsi anche in altre aree e comunque in qualsiasi luogo ove si ponga un conflitto di ruoli e di interessi non risolto attraverso il ricorso agli strumenti della mediazione politica. Del pari, occupa con la sua inquietante presenza i media, rivelando una notevole capacità di definirsi come soggetto della comunicazione pubblica. Cos'è, dunque? Qual è la sua natura e perché si rivela oggi come forza dirompente, destinata comunque a condizionare scenari in divenire? Non di meno, quale rapporto intrattiene con la religione, ed in particolare quella musulmana? Ragionare sulla presenza del radicalismo islamista, sulla sua diffusione, sulla sua pervasività implica interrogarsi sulla natura dei processi globali in atto, a partire dalla crisi delle democrazie rappresentative in Occidente e dal declino delle sovranità nazionali in Oriente. Non di meno, ci riconduce a “radicali” quesiti sul perché, a fronte della potenza dell'economia, intesa al pari di una religione indiscutibile, la politica sia rimasta priva di funzione, venendo sostituita da movimenti identitari, sovranazionali, a matrice eversiva e comunque basati sulla seduzione della violenza e dell'azione diretta.

                                             Il relatore