lunedì 30 marzo 2015


Giovedì 16 aprile 2015 alle ore 15,30
nella Biblioteca “Primo Levi” di Avigliana


"Ricordi di una donna"
Dall'Italia all'Africa... il viaggio di una vita



conversazione con
Maria Teresa Giai-Coletti

Maria Teresa ha nove anni quando a Venezia si imbarca con la mamma e il fratellino per raggiungere il padre immigrato in Sudafrica.
Sradicata dagli affetti, inizia per lei un lungo cammino verso una difficile e contraddittoria integrazione in un paese dominato dall'apartheid in cui la sua storia personale si intreccia saldamente con le lotte per la fine della segregazione razziale e la costruzione di uno stato democratico.


giovedì 12 marzo 2015


Giovedì 19 marzo 2015 alle ore 16 
nella Biblioteca "Primo Levi" di Avigliana

"Quando il cervello invecchia"


incontro con il
Prof. Alessandro Vercelli
Direttore dell'Istituto di neuroscienze Ottolenghi


Il cervello è costituito da una rete di neuroni strutturalmente e/o funzionalmente interconnessi, circondati da cellule di glia che li nutrono, modulano la loro attività ed eliminano i detriti cellulari. Nell’età adulta la plasticità cerebrale e le capacità di adattamento del cervello all’ambiente diminuiscono progressivamente, e sopravvengono fenomeni regressivi. Ciononostante, l’invecchiamento cerebrale va considerato come una normale fase dello sviluppo del cervello.
Fin dai 55 anni, si assiste tuttavia a un lento declino delle funzioni fisiche e cognitive che porta a  fragilità fisica, cognitiva e psicologica. Tale declino può essere accelerato dalle patologie concomitanti (le cosiddette comorbidità, per esempio il diabete, l’ipertensione), da fattori ambientali (il fumo, il consumo di alcool) e da fattori genetici (come è stato dimostrato per l’associazione di diversi geni con alcune malattie neurodegenerative come l’Alzheimer, il Parkinson o la SLA). Quando però la patologia è ormai conclamata, per esempio quando si parla di MCI, mild cognitive impairment, o addirittura di demenza, la terapia è spesso inefficace. E' pertanto importante agire sul versante della prevenzione e, se possibile, sul riconoscimento precoce della patologia e dei fattori di rischio.
Per rallentare il declino e prevenire la fragilità, oltre al controllo delle comorbidità, è importante attuare un intervento sociale, cognitivo e fisico. A questo proposito parlerò di alcuni interventi semplici e non farmacologici che possono essere però molto efficaci, e di come la tecnologia moderna possa aiutare moltissimo in questo campo. E’ infatti possibile seguire l’anziano nella vita di tutti i giorni, stimolarlo a svolgere esercizio fisico e cognitivo, e alla interazione sociale, e intervenire sul suo ambiente casalingo per prevenire la fragilità.

venerdì 6 marzo 2015


Mercoledì 11 marzo 2015 alle ore 15,30
nella Biblioteca “Primo Levi” di Avigliana
(via IV novembre 19)


"La sfida dell'invecchiamento"


incontro con il
Prof. Giuseppe Andreis
Docente di Psicologia all'Università di Torino

Le ultime ricerche fondate sulla neuroradiologia dimostrano come la mente diventi più forte quando il cervello invecchia, come l’esperienza e il trascorrere del tempo potenzino le capacità intuitive delle persone che invecchiano, e come esse si leghino in modo unico alla stessa biologia, a quell'organismo che è il cervello.

E anche se il cervello può invecchiare e cambiare, ogni fase di questa progressione presenta nuovi piaceri e vantaggi, così come perdite compromessi.

Come si presenta questo intrecciamento di registri con cui possiamo descrivere il soggetto umano?

E come collocare le varie indicazioni di come coltivare la mente e l'alimentazione e il movimento con la curiosità e l’esplorazione?

Diciamo che di tanto in tanto dei vecchi ci permettono di incontrare "le loro grandi cose semplici", una trasparenza riconoscibile della dignità di ogni persona umana, l'aspirazione verso la bontà e verso la pietà.  
                                                                                                                                               Il relatore