Mercoledì
14 ottobre 2015
ore
20,30
Sala
consiliare del Comune di Avigliana
p.zza
Conte Rosso 7
“Le
radici sociali e culturali
della
violenza sulle donne”
Dott.ssa
Laura Onofri
Presidente
Commissione Pari Opportunità
Comune di Torino
Coordinatrice
torinese “SeNonOraQuando?”
Oggi
il tema della violenza contro le donne, rispetto ad una decina di
anni fa è emerso prepotentemente nei dibattiti pubblici,
nella politica e fra tutti coloro che si occupano a vario titolo
della società e delle relazioni tra le persone.
A
questa grande attenzione ad un tema così drammatico e che
produce, purtroppo ancora, tante vittime fra le donne di ogni età,
di ogni provenienza geografica e di ogni ceto sociale è
corrisposto un esito positivo, o almeno un avanzamento nella
soluzione di questo fenomeno? Sono stati sicuramente fatti dei
passi avanti, prima di tutto nel far emergere il problema: ora molte
più donne decidono di denunciare di essere state maltrattate,
sono consapevoli che solo attraverso la denuncia si può
iniziare un percorso di uscita dalla violenza, ricostruendo
soprattutto dal punto di vista psicologico una vita libera da
angherie, soprusi fisici o psicologici da sole o con i propri figli,
se ci sono anch’essi liberati dalla pericolosa e dolorosa
esperienza della violenza assistita.
Ormai
in ogni città o paese esistono centri antiviolenza o sportelli
dedicati , che assistono le donne in questo percorso ; sono presenti
in molte zone case protette in cui le donne possono rifugiarsi e
trovare accoglienza lontane da un partner maltrattante; le forze di
polizia, così come gli avvocati e il personale giudiziario
sono sempre più formati, attenti e sensibili quando devono
aiutare una donna che ha deciso di sporgere denuncia e di affrancarsi
da questa dolorosa situazione. Però siamo molto lontani dalla
risoluzione o da una significativa diminuzione del fenomeno: una
prima criticità sussiste rispetto alle risorse che vengono
dedicate a questi servizi, che sono insufficienti rispetto a quelle
che servirebbero per dare un sostegno a 360 gradi alla donna che
fugge dalla violenza e ai suoi figli che subiscono la violenza
assistita.
Alle
belle parole, specialmente quando si avvicinano ricorrenze come il 25
novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne,
spesso non seguono i fatti.
La
Convenzione di Istanbul strumento importante che prevede tutte le
politiche necessarie per interventi puntuali e precisi per
combattere il fenomeno, è stata ratificata dal nostro Paese ed
è quindi legge dello Stato, ma non è pienamente agita
perché le risorse che necessiterebbero per la sua piena
attuazione sono largamente insufficienti.
La
violenza contro le donne e le ragazze è un fenomeno in
continuo aumento: colpisce una donna su tre in tutto il mondo ed è
in aumento anche in quei Paesi che investono molto sul welfare e
sulla prevenzione. E allora? Cosa significa? Significa
che è una questione da affrontare dal punto di vista
culturale: secondo i dati diffusi dall’UNICEF circa 126 milioni di
ragazze tra i 15 e i 19 anni nel mondo, quasi la metà del
totale globale, pensa che un marito sia a volte giustificato se
picchia la moglie.
Se
noi non cambieremo questi modelli culturali e se non abbatteremo gli
stereotipi ancora diffusi nel nostro Paese e in tutto il mondo non
faremo passi avanti e non riusciremo a sradicare questo fenomeno.
Lo
strumento più importante che abbiamo è quello
dell’educazione; è necessario iniziare prestissimo, già
nelle scuole della prima infanzia a parlare di rispetto, di
uguaglianza dei generi, non nel senso che non esistono le differenze
tra i generi, ma che gli uomini e le donne devono avere gli stessi
diritti e le stesse opportunità.
Cambiare
i modelli culturali è un processo lentissimo e noi abbiamo
accumulato un grosso ritardo, dobbiamo pretendere che anche in questo
campo si investano risorse per colmare questa lacuna nell’educazione
dei bambini e delle bambine, futuri cittadini e cittadine di domani.
Laura
Onofri
Laureata
in Giurisprudenza, mi dedico da tantissimi anni ai temi di genere e a
cercare di contrastare tutti i tipi di discriminazione presenti nel
nostro Paese. Sono sempre stata attiva in molte associazioni o
movimenti che si battono per l’affermazione dei diritti umani nel
mondo. Sono stata tra le promotrici del Comitato “Firma con noi”
che ha presentato la prima Legge regionale di iniziativa popolare
sull’Istituzione dei Centri Antiviolenza in Piemonte; ho fatto
parte dell’Associazione “Di Nuovo” a livello nazionale sul
tema di un nuovo protagonismo femminile e sono tra le fondatrici del
movimento SeNonOraQuando? di cui sono la coordinatrice per Torino;
sono Consigliera Comunale a Torino e Presidente della Commissione
Comunale Permanente Diritti e Pari Opportunità; sono
Componente della Commissione Regionale per le Pari Opportunità
da due Legislature e partecipo al Tavolo regionale “Più
donne nei CdA” promosso dalla Consigliera di Parità
Regionale e dalla Commissione Regionale Pari Opportunità;
faccio parte del Gruppo di lavoro sull’uso del genere nel
linguaggio amministrativo ed in ogni tipo di comunicazione promosso
dal comune di Torino.
Bibliografia
- Di pari passo. Percorso educativo contro la violenza di genere - Nadia Muscialini - Ed.Settenove
- Reati contro la donna. Excursus normativo - Simone Marani- Ed.Altalex
- Le mani della madre - Massimo Recalcati - Ed. Feltrinelli
- Il complesso di Telemaco - Massimo Recalcati - Ed.Feltrinelli
- Uomini che pagano le donne - Giorgia Serugheti - Ed.Ediesse
- Sognando la parità - Rossella Palomba - Ed.Ponte alle Grazie
- Ferite a morte - Serena Dandini - Ed. Rizzoli
- Utilizzatori Finali - Riccardo Iacona - Ed.Chiarelettere
- Se questi sono gli uomini - Riccardo Iacona - Ed. Chiarelettere
- Sii bella e stai zitta - Michela Marzano - Ed. Mondadori