giovedì 15 ottobre 2015

Mercoledì 21 ottobre 2015
ore 17,30
Biblioteca “Primo Levi”
via IV novembre 19, Avigliana

"La violenza come effetto 
della caduta della dialettica 
fra maschile e femminile”

Dott. Emanuele Montorfano
Psicologo, psicoterapeuta, psicanalista


La violenza compare a partire dal momento in cui le parole non hanno più efficacia. A partire dal momento in cui colui che parla non è più riconosciuto nella sua singolarità, nella sua differenza. Ne scaturirebbe che all'origine di ogni condizione di violenza per un soggetto c'è sempre un annullamento della possibilità di rappresentabilità nella relazione.
La psicoanalisi intende la sessualità come luogo principe di emergenza e di esercizio della differenza. C'è una differenza irriducibile tra maschile e femminile, l'Altro non è punto d'arrivo, meta raggiungibile, divario da colmare, comprensione da completare bensì causa del desiderio, attorno a cui non si può che percorrere un'orbita. Ne scaturirebbe che l'incontro nella relazione è possibile solo se contempla in sé dell'impossibile: non c'è relazione senza separazione, la relazione come un ponte verso l'Altro, ma che non posso attraversare altrimenti non farei che annullare l'alterità colonizzando, con me stesso, l'altra parte.
Si capisce dunque come la relazione sessuale occupi questo campo chiuso del desiderio e vi giochi la propria sorte: la questione per il soggetto diventa quella di come occupare in modo orientato, a partire dalla divisione, il posto di causa del desiderio dell'Altro.
Possiamo pensare che esistano due effetti di violenza a partire dall'evitamento dell'assunzione dell'impossibile di raggiungere completamente l'Altro, specificamente dal lato maschile e da quello femminile?
                                                              Il relatore

lunedì 5 ottobre 2015

 Mercoledì 14 ottobre 2015
ore 20,30
Sala consiliare del Comune di Avigliana
p.zza Conte Rosso 7

Le radici sociali e culturali
della violenza sulle donne”

Dott.ssa Laura Onofri
Presidente Commissione Pari Opportunità 
Comune di Torino
Coordinatrice torinese “SeNonOraQuando?”


Oggi il tema della violenza contro le donne, rispetto ad una decina di anni fa è emerso prepotentemente nei dibattiti pubblici, nella politica e fra tutti coloro che si occupano a vario titolo della società e delle relazioni tra le persone.
A questa grande attenzione ad un tema così drammatico e che produce, purtroppo ancora, tante vittime fra le donne di ogni età, di ogni provenienza geografica e di ogni ceto sociale è corrisposto un esito positivo, o almeno un avanzamento nella soluzione di questo fenomeno? Sono stati sicuramente fatti dei passi avanti, prima di tutto nel far emergere il problema: ora molte più donne decidono di denunciare di essere state maltrattate, sono consapevoli che solo attraverso la denuncia si può iniziare un percorso di uscita dalla violenza, ricostruendo soprattutto dal punto di vista psicologico una vita libera da angherie, soprusi fisici o psicologici da sole o con i propri figli, se ci sono anch’essi liberati dalla pericolosa e dolorosa esperienza della violenza assistita.
Ormai in ogni città o paese esistono centri antiviolenza o sportelli dedicati , che assistono le donne in questo percorso ; sono presenti in molte zone case protette in cui le donne possono rifugiarsi e trovare accoglienza lontane da un partner maltrattante; le forze di polizia, così come gli avvocati e il personale giudiziario sono sempre più formati, attenti e sensibili quando devono aiutare una donna che ha deciso di sporgere denuncia e di affrancarsi da questa dolorosa situazione. Però siamo molto lontani dalla risoluzione o da una significativa diminuzione del fenomeno: una prima criticità sussiste rispetto alle risorse che vengono dedicate a questi servizi, che sono insufficienti rispetto a quelle che servirebbero per dare un sostegno a 360 gradi alla donna che fugge dalla violenza e ai suoi figli che subiscono la violenza assistita.
Alle belle parole, specialmente quando si avvicinano ricorrenze come il 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, spesso non seguono i fatti.
La Convenzione di Istanbul strumento importante che prevede tutte le politiche necessarie per interventi puntuali e precisi per combattere il fenomeno, è stata ratificata dal nostro Paese ed è quindi legge dello Stato, ma non è pienamente agita perché le risorse che necessiterebbero per la sua piena attuazione sono largamente insufficienti.
La violenza contro le donne e le ragazze è un fenomeno in continuo aumento: colpisce una donna su tre in tutto il mondo ed è in aumento anche in quei Paesi che investono molto sul welfare e sulla prevenzione. E allora? Cosa significa? Significa che è una questione da affrontare dal punto di vista culturale: secondo i dati diffusi dall’UNICEF circa 126 milioni di ragazze tra i 15 e i 19 anni nel mondo, quasi la metà del totale globale, pensa che un marito sia a volte giustificato se picchia la moglie.
Se noi non cambieremo questi modelli culturali e se non abbatteremo gli stereotipi ancora diffusi nel nostro Paese e in tutto il mondo non faremo passi avanti e non riusciremo a sradicare questo fenomeno.
Lo strumento più importante che abbiamo è quello dell’educazione; è necessario iniziare prestissimo, già nelle scuole della prima infanzia a parlare di rispetto, di uguaglianza dei generi, non nel senso che non esistono le differenze tra i generi, ma che gli uomini e le donne devono avere gli stessi diritti e le stesse opportunità.
Cambiare i modelli culturali è un processo lentissimo e noi abbiamo accumulato un grosso ritardo, dobbiamo pretendere che anche in questo campo si investano risorse per colmare questa lacuna nell’educazione dei bambini e delle bambine, futuri cittadini e cittadine di domani.

Laura Onofri
Laureata in Giurisprudenza, mi dedico da tantissimi anni ai temi di genere e a cercare di contrastare tutti i tipi di discriminazione presenti nel nostro Paese. Sono sempre stata attiva in molte associazioni o movimenti che si battono per l’affermazione dei diritti umani nel mondo. Sono stata tra le promotrici del Comitato “Firma con noi” che ha presentato la prima Legge regionale di iniziativa popolare sull’Istituzione dei Centri Antiviolenza in Piemonte; ho fatto parte dell’Associazione “Di Nuovo” a livello nazionale sul tema di un nuovo protagonismo femminile e sono tra le fondatrici del movimento SeNonOraQuando? di cui sono la coordinatrice per Torino; sono Consigliera Comunale a Torino e Presidente della Commissione Comunale Permanente Diritti e Pari Opportunità; sono Componente della Commissione Regionale per le Pari Opportunità da due Legislature e partecipo al Tavolo regionale “Più donne nei CdA” promosso dalla Consigliera di Parità Regionale e dalla Commissione Regionale Pari Opportunità; faccio parte del Gruppo di lavoro sull’uso del genere nel linguaggio amministrativo ed in ogni tipo di comunicazione promosso dal comune di Torino.

Bibliografia
- Di pari passo. Percorso educativo contro la violenza di genere - Nadia Muscialini - Ed.Settenove
- Reati contro la donna. Excursus normativo - Simone Marani- Ed.Altalex
- Le mani della madre - Massimo Recalcati - Ed. Feltrinelli
- Il complesso di Telemaco - Massimo Recalcati - Ed.Feltrinelli 
- Uomini che pagano le donne - Giorgia Serugheti - Ed.Ediesse
- Sognando la parità - Rossella Palomba - Ed.Ponte alle Grazie
- Ferite a morte - Serena Dandini - Ed. Rizzoli
- Utilizzatori Finali - Riccardo Iacona - Ed.Chiarelettere
- Se questi sono gli uomini - Riccardo Iacona - Ed. Chiarelettere
- Sii bella e stai zitta - Michela Marzano - Ed. Mondadori