Giovedì
13 novembre 2014 alle ore 15,30
presso
la Biblioteca Primo Levi
via
IV novembre 19, Avigliana
“LE
CAUSE STRUTTURALI
DELLA
PRIMA GUERRA MONDIALE
E
LE RIPERCUSSIONI
SUGLI
EVENTI SUCCESSIVI”
seminario
con il
Prof.
Sergio Rapetti
Docente
di Storia e letteratura italiana
presso
l'Istituto B. Pascal di Giaveno
La
prima guerra mondiale, come tutti i grandi avvenimenti, affonda le
sue radici strutturali e sovrastrutturali nei tempi lunghi
della storia e nella complessità di interrelazioni e
sovrapposizioni di fatti (anche diversissimi tra loro) che può
essere decodificata, e non sempre, solo dal lavoro paziente di
diversi studiosi delle “cose” umane che si avvalgono di più
discipline sovrastate dallo scorrere del tempo e dallo scolorire
delle passioni del momento del loro presente.
Dal
1914 ad oggi il mondo è ovviamente cambiato e quel
“lontano” dramma deve essere stemperato ma non dimenticato anche
se il rutilante presente tende a relegare la memoria nel
dimenticatoio dell’umanità.
Questo
fatto è (sarebbe) una sciagura perché la grande
guerra, oltre alla pietà, non separabile da ogni catastrofe,
può insegnare molte cose a molti e potrebbe contribuire alla
costruzione di un futuro non completamente privo di speranza.
Il
relatore
Ho apprezzato nell'intervento di Sergio Rapetti non solo la capacità di tenere insieme, nell'analisi delle cause strutturali del primo conflitto mondiale, i dati macroeconomici e geopolitici con la riflessione sull'andamento ondivago dei massimi intellettuali italiani del tempo, spesso disposti a giustificare con parole e versi altisonanti l'orientamento espansionistico della nazione recentemente costituitasi, ma anche il richiamo iniziale alla memoria dei "padri" che hanno combattuto la prima e la seconda guerra mondiale.
RispondiEliminaTroppo spesso dimentichiamo cosa è stata l'Europa delle nazioni e soprattutto dei nazionalismi, quale sia stato il tributo di sangue.In questo momento di grandi difficoltà economiche e di tensioni sociali ci sembra cosa facile vedere nella decostruzione della UE un facile rimedio perché la nostra economia possa tornare a correre da sola.Massima