Giovedì
23 marzo 2017 - ore 15,30
Biblioteca
"Primo Levi" di Avigliana
via
IV Novembre 19
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"Cittadini
senza cittadinanza:
i
figli dell'immigrazione
fra
inclusione ed estraneità"
Prof.ssa Roberta
Ricucci
Docente
di Sociologia dell'Islam - Università di Torino
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Il passaporto accorpa e divide: il suo possesso apre la porta al welfare , ad alcune professioni, alla partecipazione politica. E' il simbolo che separa i cittadini dagli stranieri, dagli immigrati, da coloro che non posseggono i requisiti (di sangue, di lingua, di appartenenza religiosa...) per beneficiare dei vantaggi dell'essere membri di una specifica collettività. Ma cosa significa, oggi, essere cittadini? Cosa significa vivere in un paese da stranieri? Cosa vuol dire nascere in un paese, frequentarne le scuole, conoscerne la lingua e le tradizioni, continuare a essere percepiti come immigrati? E' questo il destino di molti giovani, di molte cosiddette “seconde generazioni”, ragazzi e ragazze figli dell'immigrazione. La loro presenza nelle scuole, nei quartieri, nelle associazioni e nel mondo del lavoro scrive la storia dell'Italia di oggi: un paese il cui pluralismo culturale, linguistico, religioso non è più un fenomeno nuovo, repentino e per questo spiazzante. Esiste dunque un'altra storia da raccontare, quella di chi ormai è inserito pienamente nel contesto italiano, parte del tessuto produttivo, sociale e culturale. Le parole delle componenti più giovani di questa parte del paese saranno la guida nell'esplorare cosa significhi “chiedere di ottenere la cittadinanza, pur sentendosi italiani”, cosa significhi diventare adulti nell'unico paese che si considera come il proprio ed essere esclusi dai pieni diritti di cittadinanza.
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