lunedì 16 aprile 2018






Mercoledì 18 aprile 2018 – ore 20,45
Auditorium D. Bertotto – Scuola D. Ferrari
via Cavalieri di Vittorio Veneto 3




 VOGLIA DI NERO
La destra radicale del terzo millennio
in Italia e in Europa
________

Claudio Vercelli
Ricercatore Istituto Salvemini


Il fascismo non ritorna poiché non se ne è mai del tutto andato. La storia dell’Italia si intreccia con il calco e il deposito lasciati dall’esperienza del Ventennio e poi recuperati dalle organizzazioni neofasciste, dal 1945 in poi. Tuttavia, prima ancora che un fenomeno politico, il neofascismo 2.0 si manifesta come un incrocio tra pensieri, atteggiamenti, stili di condotta e pregiudizi fortemente radicali in alcuni settori della collettività. Il nesso tra razzismi e populismi come anche con il “sovranismo”, ossia il richiamo ad un’identità nazionale intesa come rigido rifiuto del pluralismo, la difesa dalla “minaccia” costituita dalle migrazioni, la diffidenza qualunquista nei confronti della democrazia, l’avversione verso l’Unione Europea, sono elementi che delineano una cornice dentro la quale si esprime un modo di intendersi come “fascisti del terzo millennio”. A ciò si aggiunge la diffusione del web, la sua natura di spazio virtuale all’interno del quale la libertà di espressione si incontra con la licenza all’avversione. Ragionarci insieme, delineando la situazione italiana ma anche il quadro europeo, è utile per capire quale sia la reale dimensione di un fenomeno che si accompagna, come un’ombra cupa, alle trasformazioni delle democrazie costituzionali.

martedì 3 aprile 2018




Mercoledì 11 aprile 2018 – ore 20,45
Auditorium D. Bertotto – Scuola D. Ferrari
via Cavalieri di Vittorio Veneto 3

 MEMORIA 
 E TERRITORIO 



Egidio Dansero
Docente di Geografia politica ed economica
Università di Torino - Dipartimento Culture Politica Società
Docente di Cooperazione internazionale: spazi, approcci e politiche
Politiche del territorio e sostenibilità

Il rapporto “memoria e territorio” può essere affrontato da diversi punti di vista e a diverse scale di analisi (ad es. alla scala micro-locale, o a quella del rapporto tra identità e territorio nazionale), in relazione ai diversi significati e valenze attribuiti ai due termini e alla loro relazione. Il concetto di territorio, in particolare, va visto come insieme di relazioni che legano l’attore umano, individuale e collettivo, alla materialità dello spazio fisico, incessantemente trasformato dall’azione umana, sul piano materiale e simbolico. Non abitiamo l’ambiente, ma un territorio trasformato dall’azione umana che lo gestisce e variamente lo controlla. Questo territorio può essere visto allo stesso tempo come esito di trasformazioni precedenti, e quindi eredità e patrimonio che ci vengono affidati, ma anche progetto, esito di uno sguardo teso al futuro e che lasciamo alle generazioni a venire. La rilettura del territorio e la sua “messa in paesaggio”, per usare letteralmente un’efficace espressione utilizzata in contesto francofono, comporta sempre una relazione molto selettiva con il passato e con la sua memoria, individuale e collettiva. Tuttavia il territorio appare sempre meno capace di conferire stabilità alle relazioni, alla costruzione di processi di identificazione che contribuiscono a dare il senso di una comunità, a fronte di processi di globalizzazione che richiedono di saper pensare lo spazio come un flusso di reti che si agganciano alla materialità fisica del territorio e alle sue rappresentazioni simboliche.
Disastri ambientali, trasformazioni del territorio, ricercate e progettate o paventate e contrastate, delocalizzazioni e rilocalizzazioni di attività economiche, rimettono continuamente in discussione la relazione “memoria e territorio”, quanto si impara dal passato nel costruire un territorio, cosa rimane di questo passato e quale significato acquista nell’oggi. Pensiamo a come sia cambiato nel tempo il significato del Forte di Fenestrelle, da fortezza militare e prigione politica a monumento simbolo, così come le tante aree dismesse (da quelle militari a quelle industriali), talvolta problema, talvolta potenziale risorsa.