Mercoledì 22 ottobre 2014 alle ore 20,30
nella sala consiliare del Comune di Avigliana
(piazza Conte Rosso 7)
(piazza Conte Rosso 7)
“IMMAGINI E DISCORSI
NELLA MOBILITAZIONE
DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE”
incontro con il
Prof. Claudio Vercelli
Ricercatore presso l'Istituto Salvemini di Torino
con la partecipazione della
Piccola Compagnia della Magnolia / Progetto Teatro Abitato
Parole per tacere
La comunicazione politica contemporanea si incontra e si ibrida con i grandi circuiti di mobilitazione collettiva. In tempo di pace ma anche e soprattutto nel corso dei conflitti armati. La Prima guerra mondiale, in Europa come in Italia, è un laboratorio significativo nei percorsi di nazionalizzazione delle masse. Truppe e civili vengono sottoposti, con una continuità e una capillarità che fino ad allora non navevano trovato riscontro, alle forme più raffinate e continuative della propaganda, nel nome di un nazionalismo che reclama una fratellanza degli spiriti mentre sancisce la necessità del sacrificio dei corpi. Il linguaggio va a ricalco di questo processo, essendone in parte prodotto ma assumendo poi anche una fisionomia a sé, in quanto lessico totalitario che alimenta un immaginario comune. Si vengono così a generare le condizioni che avrebbero inaugurato una lunga stagione all'insegna dell'autoritarismo e del populismo. Riflettere su di esse, ovvero su come la comunicazione pubblica crei e rigeneri identificazioni e avversioni di massa, non è solo un esercizio rivolto al passato ma pone interrogativi sul possibile avvenire di illusioni collettive che si accordano ai momenti di crisi e di trasformazione collettiva.
Prof. Claudio Vercelli
Ricercatore presso l'Istituto Salvemini di Torino
con la partecipazione della
Piccola Compagnia della Magnolia / Progetto Teatro Abitato
Parole per tacere
La comunicazione politica contemporanea si incontra e si ibrida con i grandi circuiti di mobilitazione collettiva. In tempo di pace ma anche e soprattutto nel corso dei conflitti armati. La Prima guerra mondiale, in Europa come in Italia, è un laboratorio significativo nei percorsi di nazionalizzazione delle masse. Truppe e civili vengono sottoposti, con una continuità e una capillarità che fino ad allora non navevano trovato riscontro, alle forme più raffinate e continuative della propaganda, nel nome di un nazionalismo che reclama una fratellanza degli spiriti mentre sancisce la necessità del sacrificio dei corpi. Il linguaggio va a ricalco di questo processo, essendone in parte prodotto ma assumendo poi anche una fisionomia a sé, in quanto lessico totalitario che alimenta un immaginario comune. Si vengono così a generare le condizioni che avrebbero inaugurato una lunga stagione all'insegna dell'autoritarismo e del populismo. Riflettere su di esse, ovvero su come la comunicazione pubblica crei e rigeneri identificazioni e avversioni di massa, non è solo un esercizio rivolto al passato ma pone interrogativi sul possibile avvenire di illusioni collettive che si accordano ai momenti di crisi e di trasformazione collettiva.
Conferenza sicuramente interessante, la relazione del Prof. Vercelli, come sempre, è stata molto accurata e approfondita; mi ha suggerito non pochi spunti di riflessione e di ulteriore approfondimento su temi collegati (ad es. = quanto ha inciso sulla reale evoluzione storica lo straordinariamente innovativo uso della parola da parte degli Interventisti prima e del movimento fascista poi?); meno efficaci della scorsa conferenza gli interventi teatrali comunque utili per ottimizzare l'attenzione alla relazione
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