domenica 23 ottobre 2016

Mercoledì 26 ottobre 2016
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Visita alla sezione “Infinito”
Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea
di Torino


Lucio Fontana – Concetto spaziale. Attese


con la guida del Prof. Valter Alovisio

Insegnante di Letteratura italiana - Scultore





1 commento:

  1. All’interno del progetto di riflessione sulle trasformazioni in atto nel nostro tempo, CircolarMente ha organizzato, in collaborazione col professor Walter Alovisio, nella sua veste di artista oltre che di appassionato insegnante e studioso, una visita alla Galleria d’Arte Moderna di Torino che nella sezione dedicata all’Infinito offre ai visitatori la possibilità di attraversare i modi diversi di pensarlo e di esprimerlo artisticamente realizzati fra ottocento e novecento.
    La visita è stata preceduta da un seminario propedeutico in cui il relatore ha disegnato una sorta di mappa orientativa, trascorrendo dagli interpreti ottocenteschi della sensibilità romantica declinata in chiave paesaggistica, protagonisti della prima “stanza” (Carlo Piacenza e Francesco Gonin), agli artisti che a partire dal novecento hanno via via messo da parte la figurazione cercando piuttosto le infinite valenze del colore, o dividendolo per trovare innovativi effetti di luce, come Pellizza da Volpedo, o tessendolo in fili iridescenti e monocromie tese ad esaltarne la profondità e l’essenza, come hanno fatto con modalità diverse gli altri protagonisti della seconda stanza come Yves Klein, il cui blu oltremare esprime una bellezza quasi metafisica che prescinde dalle forme, ed Ettore Spalletti, le cui installazioni monocromatiche immerse nel vuoto della sala privilegiano linee essenziali.
    Un viaggio davvero affascinante nella ricerca dell’infinito, quello predisposto dal curatore della mostra e reso quanto mai avvincente dall’appassionata competenza del relatore, che giunge infine al suo apice nella terza stanza, in cui i confini sembrano davvero dissolversi attraverso i gesti provocatori di artisti come Lucio Fontana, che squarciando le sue tele ha inteso far coincidere il dentro e il fuori liberando lo spazio imprigionato, e la ricerca concettuale di Giulio Paolini, volta a suscitare una riflessione sui limiti e sulle finzioni della stessa rappresentazione artistica.

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