Giovedì
10 novembre 2016
ore 15,30
ore 15,30
Biblioteca
“Primo Levi” - via IV Novembre 19, Avigliana
"La memoria
fra filosofia e letteratura"
René
Magritte, Reproduction interdite (1937)
incontro
con
Prof.
Gianluca Cuozzo
Docente
di Filosofia teoretica – Università di Torino
L’uomo
occidentale sta attraversando una fase di latenza prolungata e
programmatica. Il valore della memoria, per quanto rinnegato
dall’odierna società dell’usa-e-getta, continua però
ad essere al centro della formazione di un pensiero critico che
sappia affrontare le sfide del nostro presente. Anzitutto quella
crisi economica/finanziaria/ecologica che s’insedia nel cuore del
benessere materiale, gettando un’ombra cupa sulle nostre scelte
irresponsabili, fedeli come sono alla trinità blasfema
‘globalizzazione-occidentalizzazione-sviluppo’ – l’impalcatura
suicida della nuova età del ferro planetaria.
Seguire
i percorsi tortuosi del nostro ricordare impone una riflessione
sull’architettonica della memoria: Agostino, Piranesi, Kafka,
Magritte e Auster sono solo alcune delle guide prescelte in questa
avventura.
Nel seminario sulla memoria fra filosofia e letteratura il prof. Gianluca Cuozzo, di cui il pubblico di CircolarMente ha già potuto altre volte apprezzare l’appassionata competenza e la capacità di avvalersi di rimandi artistici e letterari che rendono più suggestivo e coinvolgente il suo percorso argomentativo, ci ha condotti a riflettere sullo statuto ontologico della memoria attraverso alcuni autori che si sono misurati con quanto di enigmatico c’è in questa potenza dell’anima.
RispondiEliminaSono venuti così a delinearsi diversi paradigmi interpretativi: dalla memoria come mare in cui è possibile perdersi, ma che consente al soggetto di trovare un sicuro approdo nel divino che in essa si manifesta, quale si evidenzia nella riflessione di un grande pensatore cristiano come Agostino (a cui fa da singolare corrispondenza, secondo il relatore, un autoritratto giovanile di Durer in cui l’immagine dell’uomo e quella del Cristo vengono quasi a sovrapporsi, a indicare la legittimità del potere creativo dell’uomo che deriva direttamente da Dio), alla memoria come luogo di erranza senza rimpatrio e riconoscimento, che in un’ottica postmoderna trova nello scrittore statunitense Paul Auster uno degli interpreti più significativi, e in una enigmatica tela surrealista di Magritte una precisa corrispondenza simbolica… E ancora, dalla memoria come sede del rimosso e di una colpa atavica senza nome, che perseguita i personaggi di Kafka sperduti nei meandri dei tribunali o dei castelli come le figure ignote rinchiuse nelle labirintiche prigioni di Giovan Battista Piranesi, alla memoria a cui Walter Benjamin attribuisce invece una potente funzione profetica, ravvisando in essa la capacità di cogliere dal passato personale e storico quell’inadempiuto che può costituire una chance preziosa per dare vita ad un progetto di trasformazione dell’esistente.
Paradigmi profondamente diversi, attraverso i quali il prof. Cuozzo ci ha portato a riflettere sull’architettura della memoria come premessa ad un successivo incontro, in cui porrà come tema l’importanza della memoria rispetto ad un agire etico politico volto alla realizzazione di un’utopia concreta, che vada oltre il mito dei consumi e che pur non sottovalutando l’attrito del reale ci permetta di pensare a nuove modalità di costruzione della nostra vita personale e collettiva.
(N.B. = una relazione più ampia del seminario è a disposizione in “Agorà”, mentre i materiali di approfondimento sugli autori citati dal prof. Cuozzo sono inseriti nella sezione di documentazione)