giovedì 6 novembre 2014


Giovedì 13 novembre 2014 alle ore 15,30
presso la Biblioteca Primo Levi
via IV novembre 19, Avigliana

LE CAUSE STRUTTURALI
DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE
E LE RIPERCUSSIONI
SUGLI EVENTI SUCCESSIVI”

seminario con il
Prof. Sergio Rapetti
Docente di Storia e letteratura italiana
presso l'Istituto B. Pascal di Giaveno

La prima guerra mondiale, come tutti i grandi avvenimenti, affonda le sue radici strutturali e sovrastrutturali  nei tempi lunghi della storia e nella complessità di interrelazioni e sovrapposizioni di fatti (anche diversissimi tra loro) che può essere decodificata, e non sempre, solo dal lavoro paziente di diversi studiosi delle “cose” umane che si avvalgono di più discipline sovrastate dallo scorrere del tempo e dallo scolorire delle passioni  del momento del loro presente.
Dal 1914 ad oggi il mondo è ovviamente cambiato e  quel “lontano” dramma deve essere stemperato ma non dimenticato anche se il rutilante presente tende a relegare la memoria nel dimenticatoio dell’umanità.
Questo  fatto è (sarebbe) una sciagura perché la grande guerra, oltre alla pietà, non separabile da ogni catastrofe, può insegnare molte cose a molti e potrebbe contribuire  alla costruzione di un futuro non completamente privo di speranza.
                                               Il relatore

1 commento:

  1. Ho apprezzato nell'intervento di Sergio Rapetti non solo la capacità di tenere insieme, nell'analisi delle cause strutturali del primo conflitto mondiale, i dati macroeconomici e geopolitici con la riflessione sull'andamento ondivago dei massimi intellettuali italiani del tempo, spesso disposti a giustificare con parole e versi altisonanti l'orientamento espansionistico della nazione recentemente costituitasi, ma anche il richiamo iniziale alla memoria dei "padri" che hanno combattuto la prima e la seconda guerra mondiale.
    Troppo spesso dimentichiamo cosa è stata l'Europa delle nazioni e soprattutto dei nazionalismi, quale sia stato il tributo di sangue.In questo momento di grandi difficoltà economiche e di tensioni sociali ci sembra cosa facile vedere nella decostruzione della UE un facile rimedio perché la nostra economia possa tornare a correre da sola.Massima

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