lunedì 30 marzo 2015


Giovedì 16 aprile 2015 alle ore 15,30
nella Biblioteca “Primo Levi” di Avigliana


"Ricordi di una donna"
Dall'Italia all'Africa... il viaggio di una vita



conversazione con
Maria Teresa Giai-Coletti

Maria Teresa ha nove anni quando a Venezia si imbarca con la mamma e il fratellino per raggiungere il padre immigrato in Sudafrica.
Sradicata dagli affetti, inizia per lei un lungo cammino verso una difficile e contraddittoria integrazione in un paese dominato dall'apartheid in cui la sua storia personale si intreccia saldamente con le lotte per la fine della segregazione razziale e la costruzione di uno stato democratico.


1 commento:

  1. Un racconto emozionato ed emozionante quello di Maria Teresa, che inizia con la partenza a 9 anni da Avigliana, per raggiungere con un viaggio avventuroso in terza classe, sul translatlantico Gerusalemme , Durban, in Sudafrica.
    Subito si presenta un mondo molto diverso, descritto con gli occhi di una bambina che scopre nuovi paesaggi, usanze, costumi e con l'inizio della scuola anche umiliazioni ed isolamento, fatica di integrazione, la difficolta di imparare due lingue: l'inglese e poi l'afrikaneer.
    Si affaccia in famiglia la realtà dell apartheid con la presenza dei servitori neri nelle case e poi la presa di coscienza giovanile dell'ingiustizia diffusa e la necessità della ribellione allo status quo.
    Dal 1948 al 1994 la politica della segregazione razziale opprime il Sudafrica e la rivolta di Soweto del 1976 vede la popolazione nera ribellarsi e iniziare il lungo cammino per i diritti. Tutto questo, la grande Storia, nella narrazione della scrittrice si interseca con la storia personale: l'emancipazione, la realizzazione professionale con il suo lavoro di insegnante, la creazione di una famiglia , il sofferto ottenimento della cittadinanza sudafricana e la condizione comune agli emigranti, essere un po' di qua e un po' di là o di nessun luogo.
    Ma sopra di tutto si avverte una nostalgia profonda dell' Italia o forse ancora più profonda la nostalgia dell'infanzia vissuta all'ombra del campanile di San Giovanni e sui ciottoli della piazza Conte Rosso.
    La possibilità di riottenere la cittadinanza italiana unisce ulteriormente i due mondi che Maria Teresa tiene insieme con tenacia ed affetto.

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