martedì 3 febbraio 2015


Mercoledì 11 febbraio 2015 alle ore 20,30
presso l'Auditorium
della Scuola Media “Defendente Ferrari”
via Cavalieri di Vittorio Veneto 3, Avigliana


"Il radicalismo islamista
e le trasformazioni geopolitiche
del Medio Oriente"


incontro con il
Prof. Claudio Vercelli
Ricercatore Istituto Salvemini di Torino


Pensare il radicalismo islamista

In uno scenario geopolitico internazionale in costante mutamento, dove gli assi del vecchio bipolarismo sono oramai da tempo venuti meno e la globalizzazione pone in discussione giurisdizioni un tempo assodate, l'azione del radicalismo islamista si impone come un fattore di profonda destabilizzazione. Non solo di confini dati, di Stati nazionali già di per sé imperfetti - poiché prodotto sia di una decolonizzazione incompiuta che di una mancata costruzione di sovranità legittime e, come tali, riconosciute dalle collettività - ma anche della stesso modo di intendere la politica, tanto a livello nazionale così come internazionale. Il radicalismo islamista, galassia di gruppi, movimenti ed interessi, spesso in contrapposizione e concorrenza tra di loro, è tuttavia presente, nelle sue numerose varianti, in tutta la regione mediorientale, in quella mediterranea e in quella centro-africana. In prospettiva, potrebbe presentarsi anche in altre aree e comunque in qualsiasi luogo ove si ponga un conflitto di ruoli e di interessi non risolto attraverso il ricorso agli strumenti della mediazione politica. Del pari, occupa con la sua inquietante presenza i media, rivelando una notevole capacità di definirsi come soggetto della comunicazione pubblica. Cos'è, dunque? Qual è la sua natura e perché si rivela oggi come forza dirompente, destinata comunque a condizionare scenari in divenire? Non di meno, quale rapporto intrattiene con la religione, ed in particolare quella musulmana? Ragionare sulla presenza del radicalismo islamista, sulla sua diffusione, sulla sua pervasività implica interrogarsi sulla natura dei processi globali in atto, a partire dalla crisi delle democrazie rappresentative in Occidente e dal declino delle sovranità nazionali in Oriente. Non di meno, ci riconduce a “radicali” quesiti sul perché, a fronte della potenza dell'economia, intesa al pari di una religione indiscutibile, la politica sia rimasta priva di funzione, venendo sostituita da movimenti identitari, sovranazionali, a matrice eversiva e comunque basati sulla seduzione della violenza e dell'azione diretta.

                                             Il relatore



1 commento:

  1. Bella serata. Con una partecipazione ampia e motivata. Importante la presenza del sindaco Angelo Patrizio e dell’assessore alla cultura Andrea Archinà. Ottima la relazione del prof. Claudio Vercelli che, come è suo solito, anziché affrontare in termini semplificatori e accondiscendenti il tema del radicalismo islamista ha offerto a tutti noi un quadro complesso e inquietante del fenomeno. Invece di considerarlo un cascame della storia, alla stregua di un residuo della barbarie trascorsa, ci ha mostrato il radicalismo, che piega ai propri fini il credo religioso islamico, come un progetto politico inserito a pieno titolo nel tumulto e nelle contraddizioni del tempo della globalizzazione.
    A monte ci sono i fallimenti degli stati nazione creati dalla politica coloniale, l’implosione dei processi di democratizzazione, la diffusa corruzione delle classi dirigenti locali sempre più distaccate dal rapporto con le popolazioni locali, il cinismo dei grandi attori internazionali in un mondo economicamente globalizzato, ma non governato sul piano delle relazioni internazionali.
    Purtroppo il nodo è complesso e di radicalismo islamista sentiremo parlare a lungo poiché viviamo in un mondo dove non esiste più un fuori in cui si possano isolare le questioni sgradite e tutto risuona all’interno delle nostre società e provoca le nostre istituzioni i nostri saperi a elaborare progetti che siano capaci di intercettare e dare risposte al risentimento interno al radicalismo islamista e non solo alimentato dalla crisi.

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